sabato 6 febbraio 2016

IL RATTO DELLE MARIE


In origine il 2 febbraio, festa della Purificazione di Maria, a Venezia vi era l'usanza di benedire le coppie che si sarebbero sposate entro l'anno.

Pare che la Festa delle Marie sia stata istituita nel IX secolo a Venezia per incrementare i matrimoni in una città che ancora era poco abitata. Si voleva in quella particolare occasione dare aiuti a chi si trovava in condizioni disagiate. Questi matrimoni erano possibili grazie alla donazione della dote fatta dai nobili di Venezia alle fanciulle e al successivo omaggio del Doge.
Era consuetudine del Doge concedere in prestito alle fanciulle gli splendidi gioielli provenienti dal tesoro della città. Le doti erano portate in casette di legno appositamente costruite e chiamate "arcelle" o "capselle".



Le dodici fanciulle che venivano scelte, 2 per sestriere, Venezia è divisa in Sestrieri, tra le più povere e belle e soprannominate Marie. I matrimoni venivano poi celebrati presso la Basilica di San Pietro di Castello.








Il corteo delle Marie sfilava in una processione di barche con anche il Bucintoro per i rii della città, si assisteva a funzioni religiose nelle principali chiese di Venezia e si poteva partecipare a balli, musiche e rinfreschi organizzati dai cittadini. Il Doge seguito dai nobili accompagnava le spose a San Marco e consegnava loro i ceri benedetti e le invitava ad un banchetto in Palazzo Ducale.



La possibilità di avvicinarsi alle Marie era considerata di buon auspicio, oltre che un'occasione per veneziani e stranieri di vedere da vicino delle ragazze meravigliose con addosso gioielli rari e pregiatissimi. Sono le ragazze ad assumere il ruolo predominante nei festeggiamenti in quanto future spose e madri di veneziani forti e coraggiosi.  I futuri mariti rimangono nell'ombra durante il periodo dei festeggiamenti. La Festa si protraeva per molti giorni, anche due settimane.

  
Nell'anno 844, sotto il Doge Pietro Tradonico o, come alcuni cronisti tramandano, nel 946 sotto il dogale di Pietro III Candiano, mentre le dodici fanciulle agghindate con i più bei gioielli venivano condotte in barca al "rito della purificazione" alla chiesa di San Nicolò al Lido, un gruppo di pirati narentani provenienti dalle coste dalmate capitanati dal Gaiolo assaltarono la la barca e rapirono le dodici spose e i loro beni e fuggirono a bordo di due veloci vascelli si dileguarono velocemente.




La rabbia e l'indignazione dei veneziani furono tremende. Ripresisi dallo stupore di quell'arrembaggio costituirono immediatamente una flotta che, condotta dallo stesso Doge Pietro Candiano in persona inseguì i pirati fino alle coste di Caorle nei pressi della foce del fiume Livenza. I veneziani ebbero anche l'appoggio dei caorlesi ed insieme sconfissero e uccisero i pirati. I veneziani liberarono le dodici fanciulle e recuperarono il bottino quindi fecero ritorno a Venezia. Da allora il luogo della battaglia con i pirati fu chiamato Porto delle Donzelle, ora Porto Santa Margherita.




Fatto ritorno a Venezia fu organizzata una grande festa con le dodici Marie portante in trionfo per le calli della città.

  




Da quell'evento la Festa delle Marie assunse anche il significato di ringraziamento alla Madonna per la sua intercessione e commemorare la vittoria sui pirati. Nel corso degli anni il numero delle Marie è cambiato diverse volte.

Nel tempo anche il significato e l'interesse verso questa festa mutò.  Infatti la Festa delle Marie creava non poco scompiglio: accadeva spesso che le ragazze in procinto di sposarsi venissero corteggiate, o nel peggiore dei casi violentate dagli uomini accorsi a vederle. 

Inoltre il sorteggio delle Marie causava aspri attriti tra le famiglie, tanto tra quelle povere che, in caso di perdita protestavano per la mancata vittoria; tanto tra quelle ricche che non volevano sobbarcarsi gli oneri economici previsti. 
Così a partire dal 1343 le dodici bellissime fanciulle in "carne ed ossa" vennero sostituite da statue di legno chiamate "Marione" o "Marie di Toa"-Marie di legno.





Esse venivano vestite e ingioiellate, ma a differenza delle Marie "umane" non venivano munite di dote e al termine della Festa il corredo tornava alla famiglia che ne deteneva il legittimo possesso. Con questa impostazione però la Festa delle Marie perse molto il suo senso originario e insieme ad esso il favore dei veneziani che reagirono in maniera sdegnata e rabbiosa cercando addirittura di sabotare la festa.
Le dodici Marione erano spesso oggetto di scherno e venivano colpite da lanci di pietre o di immondizie. Per cercare di debellare tale comportamento da parte dei veneziani nel 1349 fu emanata una legge che vietava il lancio di oggetti verso le Marie de Toa, la trasgressione era punita con la galera. Nel 1379 la Festa delle Marie fu soppressa.

La rievocazione storica della Festa delle Marie è stata ripresa nel 1999 con alcune varianti, il 2 febbraio di ogni anno la Maria eletta la più bella delle dodici interpreta il "Volo dell'Angelo" - La Colombina - in Piazza San Marco come apertura del Carnevale.




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