domenica 5 luglio 2015

LEGGENDA DEL NODO D'AMORE








L'antico paese di Valeggio sul Mincio situato tra le città di Mantova e Verona vanta una propria leggenda quella degli innamorati Silvia e Malco


Il Nodo d'Amore


Alla fine del 1300 nel corso di una delle numerose guerre tra varie Signorie e feudatari che segnarono l'Italia settentrionale il Signore di Milano, Giangaleazzo Visconti detto il Conte di Virtù, raggiunge le sponde del fiume Mincio e vi stabilisce una testa di ponte per lo sviluppo di un piano militare contro i suoi nemici.

Nell'accampamento delle truppe viscontee il buffone Gonnella intrattiene i soldati alla luce fioca dei falò raccontando un'antica leggenda.

Le acque del Mincio sono popolate da ninfe bellissime che talvolta escono dal fiume per danzare in prossimità delle rive, ma una vecchia maledizione le costringe ad assumere le sembianze delle orribili streghe.



Mentre i soldati di tutto l'accampamento dormono, giungono dal fiume le streghe che si mettono a danzare tra i soldati addormentati. Soltanto Malco, il loro valoroso capitano, si ridesta e affronta le misteriose creature che vedendosi scoperte fuggono verso il Mincio.
Una di queste però viene raggiunta e nel disperato tentativo di scappare perde il mantello che l'avvolgeva rivelandosi a Malco come ninfa.



Nel breve corso della notte tra i due nasce l'amore e l'alba li sorprende a promettersi eterna fedeltà.

Silvia, la bella ninfa, deve ritornare nelle profondità del fiume prima del sorgere del sole e lascia a Malco, come segno d'amore, un fazzoletto teneramente annodato. Il giorno seguente giungono alla presenza del Conte di Virtù tre splendide ambascerie, durante il ricevimento alcune belle fanciulle eseguono una danza in onore degli ospiti del Conte. Il capitano Malco riconosce in una di esse Silvia che l'amore per il bel soldato l'ha spinta ad affrontare il tumultuoso mondo degli umani.




Gli sguardi innamorati di Silvia e Malco destano però la gelosia di Isabella, la nobile dama cugina del Conte di Virtù che aspira a conquistare il cuore del capitano Malco.

Spinta da tale gelosia, Isabella denuncia Silvia come strega al Conte di Virtù. La festa viene interrotta e viene dato l'ordine di arresto per Silvia. Malco tempestivamente si frappone tra lei e le guardie e permette così a Silvia di fuggire verso le acque del fiume Mincio. Malco si arrende alle guardie e consegna la sua spada al Conte adirato. Al calar della sera Isabella tormentata dal rimorso per il suo gesto, si presenta a Malco che langue in cella ed invoca il suo perdono. Mentre i due parlano sopraggiunge Silvia ancora una volta emersa dalle acque per salvare il suo amato Malco e costringe Isabella ad andarsene.


Silvia propone a Malco l'unica via di scampo: non sulla terra dove ormai non ci può essere felicità per i due amanti ma nelle acque del Mincio dove vivono le ninfe. Malco accetta senza esitazione e si dirige con Silvia verso il fiume.



Il Conte di Virtù allertato dalle guardie della fuga dei due amanti si lancia al loro inseguimento ma viene momentaneamente trattenuto da Isabella, la quale pentita, chiede rispetto e comprensione per il loro grande amore che non conosce limiti.




Le guardie e il Conte arrivano alle sponde del fiume poco dopo che i due innamorati Malco e Silvia si sono lasciati trasportare nelle acque del Mincio. Il Conte di Virtù trova abbandonato sulla riva un fazzoletto di seta dorata simbolicamente annodato dai due amanti per ricordare il loro eterno amore.





Ancora oggi si racconta che le donne e le ragazze di quel tempo nei giorni di festa avessero voluto ricordare la storia dei due innamorati tirando una pasta sottile come la seta tagliata e annodata come il fazzoletto dorato e arricchita da un delicato ripieno.

Era nata la leggenda del Nodo d'Amore e la tradizione del Tortellino di Valeggio.




Dal 1300 ad oggi ogni anno a Valeggio sul Mincio gli abitanti organizzano una cena popolare per commemorare i due innamorati  tramandando la tradizione del tortellino a nodo d'amore. 








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